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Imprese senza Pec: scattano le sanzioni

Data: 22 Novembre 2022
Tempo di lettura: 3 min

Previste sanzioni per le aziende che non comunicano la PEC al Registro delle Imprese: tutto quello che c'è da sapere

Alla fine del 2020 erano ancora 1,7 milioni le imprese italiane ancora non dotate di PEC: da allora, il numero degli indirizzi PEC attivi in Italia, tra aziende e privati cittadini, è cresciuto di 1,5 milioni di unità, arrivando a toccare alla fine del 2021 i 14 milioni di PEC attive.

Dal 2012 è obbligatorio, per società e professionisti, possedere una PEC. È soltanto a partire dal 1° ottobre 2020, però, che è scattato l’obbligo di comunicare il proprio indirizzo PEC al Registro delle Imprese. E in alcune città italiane si inzia a parlare delle prime sanzioni per le aizende inadempienti.

Vediamo quindi cosa prevede la legge sull’obbligo di PEC, quali sono le sanzioni per chi non comunica la PEC al Registro delle Imprese e come verificare di essere in regola con la PEC.

L’obbligo di PEC per le imprese

L’obbligo di dotarsi di PEC ha coinvolto per primi gli enti pubblici, ed è stato gradualmente esteso fino a coinvolgere tutte le aziende operanti sul territorio italiano, comprese le ditte individuali e le imprese agricole. 

Il Decreto Legge n. 185/2008 ha inizialmente introdotto l’obbligo di attivazione e comunicazione della PEC per le Amministrazioni Pubbliche, per cui vige dal 29 novembre 2008. È poi stata la volta dei professionisti, per cui l’obbligo è stato introdotto a partire dall’anno successivo, e delle società - che sono soggette all’obbligo dal 30 giugno 2013.

La Legge 11 settembre 2020, n. 120, nota come Decreto Semplificazioni, ha infine istituito l’obbligo per tutte le aziende italiane di comunicare il proprio indirizzo PEC al Registro delle Imprese, definendo anche i termini e l’importo delle sanzioni previste.

È importante sapere, in tal proposito, che non è possibile delegare il proprio domicilio digitale a terzi: come specificato in una nota del Ministero del 2013, “è necessario che l'indirizzo PEC sia ricondotto esclusivamente ed unicamente all'imprenditore stesso, senza possibilità di domiciliazione presso soggetti terzi".

INI-PEC, l’indice nazionale delle PEC delle aziende

L’estensione dell’obbligo di comunicare la PEC a tutte le imprese è collegata all’istituzione dell’Indice Nazionale degli Indirizzi PEC, meglio noto come INI-PEC. 

L’Indice, istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico, raccoglie tutti gli indirizzi PEC delle imprese e dei professionisti presenti sul territorio italiano, ed è accessibile a tutti i cittadini tramite un portale telematico che non richiede autenticazione.

INI-PEC è stato realizzato in attuazione del Decreto Legge 18 ottobre 2012, n.179, con lo scopo di velocizzare e semplificare le comunicazioni tra aziende: l’indice rende disponibili dati sempre aggiornati, in modo da consentire a chiunque di trovare la PEC di qualsiasi azienda italiana.

Le sanzioni per chi non comunica la PEC

Il già citato Decreto Semplificazioni, che istituisce l’obbligo di tenuta e comunicazione di PEC per tutte le imprese, determina anche l’ammontare delle sanzioni per le aziende inadempienti e istituisce l’attribuzione di un domicilio digitale d’ufficio per i soggetti che ne siano sprovvisti.

Nello specifico, le sanzioni vanno da un minimo di 60 euro per le imprese individuali fino a un massimo di 2.064 euro nel caso delle società. La Camera di Commercio competente può elevare un verbale amministrativo di accertamento e comminare la multa a qualunque azienda risulti inadempiente. 

Nel caso in cui un’impresa non sia ancora dotata di PEC, inoltre, la Camera di Commercio può attribuire un indirizzo PEC d’ufficio, abilitato solo alla ricezione, disponibile sugli sportelli telematici delle CCIAA.

È importante stare attenti anche alla data di scadenza della PEC: se nel corso della vita di un’azienda una PEC diventa inattiva, il conservatore del Registro delle Imprese procede con la cancellazione d’ufficio e l’attribuzione di un nuovo indirizzo e può applicare la relativa sanzione.

PEC imprese: come verificare di essere in regola

Diverse Camere di Commercio in tutta Italia hanno già invitato le imprese a dotarsi di un indirizzo PEC, e di accertarsi di essere in regola con i relativi adempimenti. 

Se non si ha ancora una PEC per la propria impresa, è davvero giunto il momento di porre rimedio: aprire un indirizzo PEC è semplice e veloce, e non c’è più motivo per rimandare.

Una volta che si dispone di una PEC, comunicarla al Registro delle Imprese è un’operazione di qualche minuto: è sufficiente collegarsi a domiciliodigitale.unioncamere.gov.it e usare la funzionalità Pratica Semplice

Per verificare di essere in regola con gli adempimenti PEC, basta poi controllare all’interno del Cassetto digitale dell'imprenditore, accessibile con SPID o CNS sul portale Impresa Italia: oltre a visure, bilanci e stato delle pratiche dell’azienda, qui si trovano le comunicazioni relative allo stato del domicilio digitale dell’impresa.

 

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Sanzioni per le imprese che non hanno comunicato la PEC

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